23/04/13

FT: Il pericolo di dare fiducia ad una teoria debole

 Sul Financial Times Wolfgang Munchau commenta la confutazione delle tesi di Reinhardt e Rogoff: teorie fragili ad uso degli spacciatori di ricette economiche



John Kenneth Galbraith affondò un colpo memorabile sul collega Milton Friedman quando disse: "La sfortuna di Milton è che le sue politiche sono state messe alla prova".


Wolfgang Munchau nel suo pungente commento sul Financial Times rigira la stessa osservazione su Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff, e aggiunge
 
"La tragedia degli economisti di Harvard " non è l'uso improprio di un foglio elettronico Microsoft Excel, quanto l'uso improprio di Microsoft PowerPoint. Essi hanno pubblicizzato i loro risultati. In tal modo, hanno seguito la regola d'oro del giornalismo tabloid: semplificare e quindi esagerare."


Munchau li definisce "i padrini intellettuali dell'austerità", che hanno coperto di lustro accademico quel che i politici volevano sentire. Dice Munchau:

"Per valutare il loro enorme impatto sul dibattito europeo, vale la pena di citare un estratto da un discorso di Olli Rehn, responsabile economico della Commissione europea, al Consiglio per le Relazioni Estere, nel giugno 2011. "Carmen Reinhart e Kenneth Rogoff hanno coniato la regola del 90 per cento" ha detto. "Cioè, i paesi con un debito pubblico superiore al 90 per cento della produzione economica annuale crescono più lentamente. Alti livelli di debito possono spiazzare l'attività economica e il dinamismo imprenditoriale, e così ostacolare la crescita. Questa scoperta è particolarmente importante in un momento in cui i livelli di debito in Europa si stanno avvicinando alla soglia del 90 per cento, soglia già superata negli Stati Uniti."

Presumibilmente Rehn non ha letto i papers originali, che erano più ambivalenti nelle loro conclusioni, come tendono ad essere i documenti accademici. I responsabili politici, come ad esempio Rehn, sono sempre alla ricerca di teorie economiche che sembrino plausibili e confermino la loro profonda fede. In Europa, la maggior parte di loro ha poco a che fare con macroeconomisti che la pensano fuori dal coro. Chiaramente, la maggior parte dei politici trova contro-intuitivo che i governi debbano spendere soldi in una recessione. E' contro la loro stessa esperienza, soprattutto se provengono da paesi del nord Europa. Possono avere letto la storia della Grande Depressione, eppure pensano che una risposta keynesiana sia meno plausibile di un'austerità pro-ciclica. Se due tra gli economisti più stimati al mondo poi vengono a dire loro che i loro pensieri istintivi erano veramente ragionevoli, per un policy maker conservatore questo è l'equivalente di compleanno e Natale insieme. Finalmente, il messaggio che da sempre avrebbero voluto sentire.

La tesi di Reinhart e Rogoff, così come viene intesa dai politici, incorpora due diversi miti . Il primo è l'esistenza della soglia del 90 per cento. Il secondo è la causalità.

Il primo è stato smentito la settimana scorsa da Thomas Herndon, Michael Ash e Robert Pollin, i ricercatori della University of Massachusetts Amherst. I loro dati corretti mostrano una relazione negativa piuttosto regolare tra crescita e debito. Gli economisti litigano sempre sulle questioni statistiche - se utilizzare la mediana o la media, e simili. Ma come lo giri e lo rigiri, non c'è nessun cambiamento strutturale a una soglia del 90 per cento. Non vi è alcun cambiamento strutturale a nessun livello.

Per il dibattito politico, questo punto è estremamente importante. Mette da parte l'idea del 90 per cento come numero magico – cosa a cui i politici europei ora guardano ossessivamente, quasi come all'idea del deficit di bilancio annuo non superiore al 3 per cento del PIL, cosa per la quale non vi è alcuna base teorica.

La riduzione di tutto ad un singolo numero è stata poi seguita da un'esagerazione dell'impatto. Il nesso di causalità potrebbe andare da alto debito a bassa crescita, come suggeriscono gli autori, o viceversa, o in entrambe le direzioni. O il rapporto potrebbe essere spurio. O un qualcosa del tutto diverso potrebbe essere la causa di entrambi. Se la causalità è al contrario, la storia è molto meno eccitante per chi spaccia politiche economiche. Si potrebbe anche dire: la gente è povera perché non ha soldi. Se la tua crescita è negativa, il rapporto debito/Pil aumenta per il semplice motivo che è espresso in termini di PIL nominale.

Le statistiche non possono dire quale è la causa. Per questo c'è bisogno di una teoria. Ma i macroeconomisti non hanno nessuna teoria circa i livelli di debito ottimali. La sola risposta nota è che dipende - dai tassi di interesse reali, dalla crescita , dal tipo di economia, dal regime di cambio, e da molti altri fattori".

Per Munchau, la regola del 90 per cento, anche se è stata confutata, continuerà a influenzare il dibattito politico per un po'. Ma i Proff Reinhart e Rogoff, anche loro saranno ricordati soprattutto per il fatto che le loro politiche sono state messe alla prova.


11 commenti:


  1. Bagnai ha già risposto a problematiche simili parlando degli accordi di Maastricht... altro che 60% o 90%

    http://goofynomics.blogspot.it/2013/01/maastricht-e-laritmetica-del-debito.html

    http://goofynomics.blogspot.it/2013/02/marshall-lerner-astenersi-piddini.html

    Se avete tempo ci sono pure

    http://goofynomics.blogspot.fr/2012/04/laritmetica-del-debito-pubblico.html

    http://goofynomics.blogspot.it/2012/04/e-la-dinamica-del-debito.html

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  2. L'unica cosa che non condivido dell'articolo è il fatto che il giornalista si riferisce ai tecnocrati dell'apparato europeo come a "politici responsabili".
    In Europa non esistono politici responsabili, trattandosi di una cerchia di potere auto-referenziale, nominata e mai eletta.
    La distopia europea non ha solo un aspetto economico, ma anche anti-democratico. Anzi direi che il primo è funzionale al secondo.

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    1. A dire il vero non è Munchau, che usa policy makers, ma sono io, che ho usato senza pensarci una parola troppo grossa...!!!

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  3. Riguardo ai parametri di Maastricht Buiter, Corsetti e Roubini in 'Excessive Deficits': Sense and Nonsense in the Treaty of Maastricht del 1993 criticano l'algebra di Maastricht

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  4. E ora aspettiamo in riva al fiume che la notizia arrivi anche a Bruxelles...

    (ot: ragazzi quando metterete mani al template? Il blog è utilissimo ma questa veste grafica non invita alla lettura, anzi leggere blu su bianco fa proprio male alla vista!)

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    1. Ah, sì? Cosa consiglieresti dunque? Puoi anche scrivermi via mail

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    2. http://www.letturagevolata.it/letturagevolata/pagina.asp%3Fidmenu=305.html
      questi consigliano addirittura il testo blu su bianco...

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    3. Non ti piace lo stile?
      Con Firefox: Visualizza -> Stile pagina -> Nessuno stile


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  5. Ricordo invece che la regola del 90 esiste ed è quella secondo la quale è meglio stare dalla parte eretta.

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  6. Chi capisce l'inglese parlato e ha voglia di farsi due risate (quelle poche volte...) può guardarsi questo segmento del Colbert Report http://www.colbertnation.com/the-colbert-report-videos/425748/april-23-2013/austerity-s-spreadsheet-error?xrs=share_copy in cui Stephen Colbert si fa le giuste beffe dei due studiosi in questione e di tutte i pomposi tagliagole, inclusi quelli europei, che ne hanno brandito il lavoro per giustificare l'austerità. Ho anche scoperto che il primo ad avere in mano i dati, accorgendosi subito dell'errore, è stato uno studente di 28 anni: robe da matti.

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  7. Paper di BdI che cita RR all'inizio. Modello a correzione dell'errore.

    http://papers.ssrn.com/sol3/papers.cfm?abstract_id=2236725

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