18/03/13

CHI SEMINA VENTO...

Un bell'articolo segnalato da Cobraf  su Coppola Comment che spiega nel dettaglio circostanze ed effetti della "spuntatina" ai depositi ciprioti


Traduzione di Alex
Le modalità di  salvataggio delle banche di Cipro hanno scioccato il mondo. Per la prima volta verranno colpiti anche  i piccoli risparmiatori.
I piccoli risparmiatori a lungo sono stati considerati intoccabili. Sebbene  in termini di rischio  siano  teoricamente equiparati  ai detentori di obbligazioni ed  ai grandi risparmiatori, in pratica sono sempre stati protetti - di solito dai contribuenti. Poiché in quasi ogni nazione sviluppata  i  piccoli risparmi  vengono  assicurati,  c'è sempre stato il diffuso convincimento  che non si dovesse  mettere in conto alcuna  perdita qualora  le banche invece di esser lasciate fallire, venissero   salvate.


In effetti sembrerebbe  ingiusto ed illogico che i risparmiatori subissero delle perdite   a seguito di operazioni di salvataggio, mentre se le banche fossero lasciate fallire, verrebbero garantiti..

Da qui deriva  "lo scioccato stupore" nei confronti delle modalità del   salvataggio di Cipro. Verrà imposto un "prelievo di stabilità" una tantum pari al 6,75% sui depositi coperti da assicurazione (inferiori ai 100.000 euro) mentre prelievo  su depositi di importo superiore sarà del 9,99%  -  davvero non una grande differenza, molto meno di quanto ci si sarebbe aspettato dal momento che,  in caso di fallimento  il rischio per depositi di valore  superiore a 100.000 euro è di andare  completamente persi.  

Inoltre, verranno innalzate le ritenute alla fonte sugli interessi, e tali sanzioni verranno  applicate a tutti i depositi, compresi quelli di banche ben gestite  che non hanno bisogno di salvataggi.
Definire   questo intervento come "tassa" o “prelievo” sa un po’ di forzatura. Mi si sa dire in  quale tipo di regime impositivo  è prevista l’emissione di  azioni in cambio di tasse?

Bene,  a Cipro sta succedendo proprio questo! .

Ai risparmiatori in cambio dei soldi tolti, verranno rilasciate azioni della banca di pari ammontare! Anziché “Ti dò affinché tu possa  salvarti” (Bail Out)  ai risparmiatori viene “Tolto per metterli a rischio”  (Bail In)  allo stesso modo di quanto vien fatto con i detentori di obbligazioni junior: una percentuale dei loro depositi vengono convertiti  a patrimonio netto.

I soldi rastrellati  dai risparmiatori andranno alla Stato  a compensazione del   costo di salvataggio delle banche. Al termine del processo, allo Stato rimarrà una quantità gestibile di debito, e le banche saranno diventate di proprietà dei relativi risparmiatori e obbligazionisti junior. A tutti gli effetti saranno diventati detentori di fondi comuni di investimento!  

Detta così, non sembrerebbe poi così male vero?  . In realtà il problema per i risparmiatori è duplice:
 ·        la loro liquidità (depositi di “cash”) è stata trasformata in beni illiquidi (azioni di banche che al momento  hanno poco valore di mercato)
·        inoltre sono costretti ad accettare  forzosamente  il rischio che il valore futuro delle azioni  non li compenserà del  denaro trasferito allo stato.
 In altre parole ai risparmiatori si prospettano sia un problema immediato di liquidità, sia  possibili perdite future. Nell’immediato non stanno subendo alcuna vera e propria perdita di capitale.  Lo stato    in cambio sta fornendo loro azioni pari al  valore dei prelievi.  Sì, lo so che tali azioni sanno tanto di  bidonata, ma dal momento che per loro non esiste un mercato è quindi  impossibile ottenere un prezzo reale di mercato. Lo stato  può quindi  valorizzare le azioni come meglio ritiene opportuno. Resta tutto da dimostrare se in tal senso ci azzecca!

Nutro notevoli dubbi a riguardo e per ragioni che non hanno nulla a che fare con il piano di salvataggio in sé  mentre hanno molto a che fare con i veri problemi economici di Cipro e con le misure assolutamente inefficaci  e controproducenti intraprese per affrontarli.
Da più parti ci si è chiesto come mai  si dovessero colpire proprio i piccoli risparmiatori.   Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble,  che pare essere  l’ideatore del  piano di salvataggio, avrebbe  voluto che venissero colpiti maggiormente  i grandi risparmiatori, salvaguardando  i piccoli. Stessa opinione è stata espressa dell’FMI.   Pare che il governo cipriota non fosse d'accordo.

Se ne sono ipotizzate di ogni  sul perché il governo cipriota abbia preferito vedere colpiti i piccoli risparmiatori. A me pare  più che probabile che ciò abbia a che fare con il desiderio del governo cipriota di non  disturbare la Russia, data la speranza di Nicosia che la Russia stessa contribuirà al salvataggio ammorbidendo i termini del suo prestito statale, nonché per la notevole quantità di denaro (parte certamente “sporco”) che gli oligarchi russi tengono   a deposito nelle banche cipriote.

Ma è anche possibile che Nicosia speri di non perdere il suo posizionamento nella  rete internazionale dei paradisi fiscali.Anche volendo considerare  l'aumento del 2,5% imposto come parte di questo piano di salvataggio, l'imposta sulle società del 12,5% rimane  molto competitiva, e il governo cipriota ha favorito la crescita del settore finanziario attirando depositi da parte degli investitori esteri.
Francamente credo che ciò sia  una  pia illusione!   Certo ai depositor  corrotti per rifarsi di una perdita del 10% basta sì e no una giornata di lavoro, ma ciò  non significa che continueranno  a depositare fondi in un paese che impone perdite del genere quando ci sono altri che non lo fanno.

Un consistente  “hair cut” che toccasse  i grossi depositor  sarebbe un colpo mortale alle ambizioni di Cipro di diventare   un centro finanziario internazionale – con  gravi implicazioni per la sua economia.
L’economia di Cipro è soverchiata dal suo settore finanziario, la cui attività totale è 8 volte il suo PIL. E simile in modo inquietante all'Irlanda,  senza  bolla immobiliare, ma con un vicino di casa molto più grande ed un partner commerciale in completa confusione.

E come l'Irlanda, lo stato  non può permettersi di salvare le sue banche. Un piano di salvataggio dei contribuenti come quello fatto in Irlanda lascerebbe lo stato  con un debito stimato al  145% del PIL. Il FMI lo ritiene insostenibile, e quindi per regolamento interno non sarebbe  in grado di contribuire al fondo di salvataggio.

Viceversa, dal momento che l'Eurogruppo si aspetta che il  FMI contribuisca, ciò esclude il  salvataggio delle Banche Cipriote da parte dei contribuenti, a meno che non venga  immediatamente seguito da una ristrutturazione PSI (Private Sector Involvement) in stile greco del debito sovrano. E nessuno sembra voglia  andare a parare lì  ....

Solo che ci si finirà. Anche se prima ho spiegato il perché  per i risparmiatori  questo potrebbe non risultare forse un accordo  così terribile come potrebbe sembrare, ciò non  è certo il modo in cui i risparmiatori lo percepiranno!

Non appena l'accordo è stato reso pubblico si è scatenata la corsa alle banche cipriote e Cipro è stata costretta ad introdurre restrizioni temporanee alla circolazione dei capitali per evitare che i risparmiatori trasferissero  i depositi  per  evitare il prelievo. E anche se questo ha frenato  la fase acuta di corsa agli sportelli in vista del  prelievo, non penso  che i risparmiatori  avranno poi così voglia di continuare a mantenere i loro soldi nelle banche.

Dopo tutto, non è passato molto tempo da quando il Presidente cipriota ha annunciato che non ci sarebbe stata alcuna “spuntatina” ai depositi ..... quindi se il governo ha potuto   non mantenere quella promessa, perché mai i risparmiatori dovrebbero credere  alla qualifica di “una tantum” per  questa tassa?

I Grandi risparmiatori finiranno per preferire a  Cipro   paesi  non appartenenti alla Eurozona come la Lettonia. I piccoli risparmiatori preleveranno  contanti da usare come imbottiture per  i  materassi, o magari compreranno oro. In realtà è da qualche tempo che è in corso una corsa strisciante agli sportelli delle  banche cipriote, da parte dei  depositanti internazionali legata ai timori di un piano di salvataggio: mi aspetto che questa corsa aumenterà  a dismisura alla riapertura delle banche,  dopo le festività. L'effetto dell’ingente ritiro  di depositi , sia da parte dei grandi che dei piccoli risparmiatori, sfocerà in una recessione economica brutale non appena il rifornimento  di moneta verrà a mancare.

In particolare, il settore dominante, quello  finanziario,  subirà  una forte contrazione, mettendo migliaia di posti di lavoro a rischio e paralizzando  i prestiti a famiglie ed imprese cipriote. Ciò va ad aggiungersi   al  4,5% di  contrazione economica stimata già in corso,   a causa delle misure di austerità imposte a Cipro nel 2012 per ridurre il suo deficit di bilancio, ed  alle ulteriori misure necessarie in questo piano di salvataggio Per Cipro è in arrivo una "Recessione profonda". Una corsa diffusa agli sportelli risulterebbe  economicamente catastrofica.  E l'effetto di questo disastro economico sarà quello di aumentare sia il deficit di bilancio che il debito pubblico in percentuale di  PIL.

Dopo tutto, quand’anche il governo non aumentasse  l’indebitamento, un crollo del PIL innalzerebbe il peso del debito a proporzioni insostenibili, spaventando gli investitori e generando aumenti insostenibili dei tassi di interesse sul debito sovrano. Che le banche cipriote divengano o meno  insolventi,  naturalmente diventeranno completamente dipendenti  dai finanziamenti della banca centrale,  proprio come le loro controparti greche. Ma un ulteriore piano di salvataggio non è dato per certo.

Viceversa  a mio avviso sarà  pressoché una certezza nei prossimi due anni  la necessità di un piano di salvataggio dello Stato,    a causa  del collasso del PIL. Piano che  potrebbe scongiurare il rischio immediato di default disordinato e di uscita dall’Euro, ma che risulterebbe economicamente parlando da pazzi furiosi.  E non sarebbe  pericoloso solo per Cipro, ma anche per altri paesi.

Il fatto è che la fiducia sull'assicurazione dei depositi in tutta l'UE ne esce compromessa.  Si è creato un  precedente che stabilisce che i risparmiatori, a dispetto dell’assicurazione, possono subire perdite  al fine di salvaguardare  oligarchi russi e banche sconsiderate.

Se l'Eurogruppo può imporre questo a Cipro, può farlo ovunque. Certo,  Olli Rehn ha detto di non avere in previsione piani del genere, ed  insiste sul fatto che il piano di salvataggio di Cipro è unico nel suo genere. Mai sentite  prima dichiarazioni di questo tenore, vero? Il piano di salvataggio Greco non era "unico"? E quello irlandese, e quello portoghese e quello spagnolo?

Certo,  "unico" fino al prossimo crollo a catena tipo domino!  Non mi stupirei perciò di assistere a  prossime corse agli sportelli in tutta la periferia dell’Eurozona, e forse anche in altri paesi dell'UE.
Chi semina vento…

4 commenti:

  1. Articolo sostanziale di apprezzabile fattura. Tra i diversi tasselli dello scacchiere Cipro, credo, che ognuno di noi abbia fatalmente dimenticato quello del controllo strategico sullo sfruttamento dei "presunti" e prossimi giacimenti di "gas" al largo delle sue coste.
    Il tentativo di ostacolare la predominanza Russa in tale contesto, attraverso il capillare controllo del sistema "strategico" bancario.
    Ciò non toglie, come altrove ribadito, che la tesi del "banco di prova" trovi tutte le sue giustificazioni.
    Spesso, a mio avviso, i progetti e gli obiettivi si perseguono in parallelo come diversi sono i piani nello stesso ambito o diversi i livelli nell'unico disegno egemonico.
    E' vitale in tal senso il dibattito... oltremodo sottovalutato.
    Ho sentito rincorre, troppo spesso ultimamente, la "fatalità" delle parole rispetto all'agire concreto.
    Ritengo che il secondo possa essere foriero di "furia" incontrollata ed ingiustificata in assenza del primo, metabolizzato con pazienza e con pazienza, serietà e determinazione esposto come scudo contro ogni tipo di "sopruso".
    Un saluto,
    Elmoamf Massimo Paglia

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    1. Grazie Massimo di ricordare la questione del gas, sicuramente un tassello importante in questo quadro.
      Ma grazie soprattutto di ricordare l'importanza del dibattito serio, paziente e determinato. Oggi, tra il conformismo disinformato dei più e la strategia spoliatrice dei pochi che hanno in mano le leve del potere, facilmente ci sentiamo accerchiati da forze preponderanti...

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    2. Eh sì, il gas è un tassello importante. Il gas e i gasdotti.

      Le date sugli accordi per i gasdotti, a fine 2011, casualmente coincidono col 'golpe dolce' nella penisola.

      Mi pare.

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  2. Io avevo letto una volta di giacimenti d'oro in Grecia che il governo non era intenzionato a privatizzare... A qualcuno risulta?

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