30/09/12

Ecco il maggior problema dell'economia americana

Il CEO di Business Insider Henry Blodget delinea un bel quadro sintetico sulle ragioni della crisi strisciante negli USA dell'ultimo decennio (e oltre) - anche i market-oriented ne hanno abbastanza! (hat tip al Grande Bluff)



Diversi fattori si sono combinati insieme per produrre quell'economia debole così frustrante che perdura negli Stati Uniti da più di un decennio:

  • La "Globalizzazione" ha aperto l'accesso a un ampio bacino di miliardi di lavoratori che lavorano per molto meno degli americani. Questo, a sua volta, ha portato le aziende a delocalizzare il lavoro all'estero.
  • La tecnologia ha continuato ad aumentare la produttività, consentendo alle aziende di produrre di più, con meno dipendenti.
  • Le retribuzioni orarie medie sono rimaste piatte per ~ 50 anni (tenuto conto dell'inflazione), mentre le società indirizzano la loro ricchezza principalmente verso il senior management e la proprietà, a scapito dei lavoratori.
  • Le politiche fiscali hanno sempre favorito gli investitori e i redditi alti invece della classe media e medio-alta.

La Spagna deve uscire dall'euro

Un lucido articolo di Jeremy Warner del Telegraph ci spiega perché la Spagna è come un serpente che si morde la coda, e Rajoy come un morto che cammina.  



La promessa di Mario Draghi di fare "tutto il possibile" per salvare l'euro sembrava poter portare a qualcosa di più che a una tregua temporanea nella tempesta; ancor meno hanno fatto l'approvazione della Corte Costituzionale tedesca del fondo di salvataggio europeo e la sconfitta degli euroscettici nelle elezioni olandesi.

E infatti la crisi dell'eurozona ha rialzato di nuovo la testa, ancor più rapidamente di quanto potessi prevedere, epicentro il ritorno ad una veloce contrazione dell'economia spagnola. Gli sviluppi politici ed economici stanno ancora una volta minacciando di combinarsi in un tempesta di fuoco incontrollabile.

28/09/12

Perché il proprietario di un bar che urla ai poliziotti è l'immagine della nuova crisi della Spagna

Business Insider pubblica il video dell'uomo del bar, e avverte: attenzione, era un uomo della maggioranza! 

 
C'è un momento incredibile negli intensi video sulle proteste spagnole, dove il proprietario di un bar è in piedi davanti alla sua porta, urlando verso la strada, mentre una massa di clienti nervosi sta in piedi dietro di lui, chiedendosi che cosa sta per succedere.

26/09/12

Ma è vero che l'eccessiva rigidità del mercato del lavoro creava disoccupazione e che la flessibilità la riduce?

Il nostro presidente del consiglio non elettivo ha sostenuto recentemente che lo Statuto dei lavoratori, pur proponendosi nelle sue buone intenzioni la tutela della "supposta" (ha dei dubbi?) parte debole del rapporto di lavoro, in realtà era controproducente,  e per le troppe tutele e la troppa rigidità otteneva l'effetto contrario. Ecco perché si rende necessaria la riforma "strutturale" del mercato del lavoro, per introdurre ancor più flessibilità e aumentare l'occupazione.
Ma su quali argomenti si basano queste considerazioni?



Uno studio della prof. Antonella Stirati dell'Università di Roma Tre, Crescita e “riforma” del mercato del lavoro, contenuto nell'e-book Oltre l'Austerità, analizza gli argomenti a favore della flessibilità, e gli argomenti contrari, e ci fornisce un quadro chiaro del perché - dopo anni di flessibilità - ci troviamo... in stato di piena occupazione...?!


20/09/12

De Grauwe: Quel che la Germania dovrebbe temere di più è la sua stessa paura

Su Voxeu un interessante articolo di De Grauwe sui famigerati squilibri Target2: quelli dovuti ai surplus commerciali la Germania se li è voluti - quelli relativi ai flussi speculativi non sono un problema. Timori e tremori  per nulla?  (hat tip al Grande Bluff)


di Paul De Grauwe e Yuemei Ji, 18 settembre 2012

Il grande accumulo di crediti TARGET2 da parte della Germania ha creato la paura che, se l'Eurozona dovesse crollare, la Germania rischia di subire grandi perdite. Dopo aver chiarito la questione utilizzando i fondamentali principi economici, questo articolo mostra che la Germania potrebbe evitare queste grandi perdite di ricchezza limitando la possibilità di conversione euro-marco ai soli residenti tedeschi.

La grande espansione dei crediti e dei debiti TARGET2 dall'inizio della crisi del debito sovrano ha portato a timori che, se l'eurozona si disgrega, paesi come la Germania subirebbero grandi perdite (Sinn e Wollmershäuser 2012) 11.

16/09/12

De Grauwe: La BCE, l'OMT e l'Austerità

Anche il grande Paul De  Grauwe, chiaro e semplice come sempre, si pronuncia sull'ultimo piano della BCE. Necessario ma non sufficiente -  e l'inflazione è un rischio che non esiste



La scorsa settimana il Presidente della Banca Centrale Europea (BCE), Mario Draghi, ha annunciato che la BCE sarebbe diventata creditore di ultima istanza dell'Eurozona iniziando ad acquistare i titoli sovrani delle economie colpite dell'area. Paul de Grauwe (professore alla London School of Economics) rivolge due principali critiche al piano, dicendo che, mentre questo intervento era assolutamente necessario, da solo non è sufficiente a salvare la zona euro, e che è improbabile che aumenteranno le pressioni inflazionistiche. Egli sostiene inoltre che la BCE dovrebbe resistere alla tentazione di insistere sulle severe misure di austerità in cambio dell'acquisto di titoli di Stato; tali misure possono rendere la crisi ancora peggiore.


15/09/12

Moderna Titanomachia Europea: PARTE B – Il cenno di Draghi agli Euro-lealisti

Yanis Varoufakis: le illusioni degli Eurolealisti nella grande battaglia tra Titani in corso. 


L'8 agosto 2012 il Presidente della BCE ha riconosciuto che la zona euro era a uno stadio avanzato di disintegrazione e, nello stesso tempo, ha promesso di fare il necessario per porvi fine. Il 6 settembre è arrivato l'annuncio dell'OMT, che molti commentatori vedono come un punto di svolta. Mentre la maggior parte degli osservatori riconoscono che non può servire come arma per vincere la guerra contro la crisi, l'OMT ha dato tuttavia agli Euro-lealisti la possibilità di sostenere che, in fin dei conti, l'Europa ha trovato il modo di risolvere le sue crisi. Il fatto che l'annuncio OMT si sia sovrapposto, con un saggio tempismo, con l'importante documento pubblicato dalla Commissione europea sulla formazione di un'unione bancaria corretta e, anche, con l'accettazione forzata da parte della Corte Costituzionale tedesca del diritto del MES di esistere, ha consentito un sospiro di sollievo collettivo dell'area Euro-lealista.

13/09/12

La moderna Titanomachia Europea: come il futuro dell'Europa viene plasmato da grandi battaglie su questioni apparentemente insignificanti

Yanis Varoufakis delinea la grande battaglia che si sta svolgendo in Europa a colpi di misure apparentemente tecniche ma profondamente politiche. Le posizioni sono tre: gli Euro-clasti, gli Euro-lealisti e gli Euro-critici. (prima parte)
 


PARTE AIn bilico
Se proiettati nel grande disegno della storia straordinariamente ricca d'Europa, sembrano tecnicismi minori. Ci saranno condizionalità collegate agli acquisti obbligazionari della BCE? I bond acquistati dalla BCE saranno trattati in base alla clausola pari passu con le obbligazioni detenute dai privati? La BCE controllerà tutte le banche o solo quelle "sistemiche"? Queste sono domande che dovrebbero essere di nessun interesse reale per chi non abbia un'attrazione morbosa per la materia della finanza pubblica. Eppure, queste domande (e il modo in cui si risponde) probabilmente si riveleranno importanti per il futuro dell'Europa quanto i trattati di Westfalia, di Versailles, e anche di Roma. Perché questi sono i temi che determineranno se l'Europa rimarrà unita o soccomberà alle forze centrifughe che sono state ferocemente scatenate dagli eventi del 2008.

12/09/12

Bill Mitchell su perché fallirà l'ultimo piano della BCE

Ancora su Draghi: Pragmatic Capitalism riprende un estratto da una lunga analisi di Bill Mitchell, che chiarisce bene la vera strategia della BCE - mantenere in vita il paziente perché possa morire lentamente. (hat tip al Grande Bluff)



di Cullen Roche - L'ultimo piano della BCE è molto simile ai piani precedenti. Bill Mitchell fornisce un'eccellente a spiegazione:

"Che cosa ha intenzione di fare la BCE?
La BCE acquisterà obbligazioni a breve scadenza (da 1 a 3 anni) nel mercato secondario. In sostanza, i primary dealers sapranno che possono facilmente scaricare gli acquisti dei titoli alla BCE sul mercato secondario.

09/09/12

I mercati Applaudono la Nuova e Migliore Strategia di Draghi per “Dare Calci alla Lattina Lungo la Strada”

Il commento di Yves Smith di Naked Capitalism al Piano Draghi che prende a calci la lattina lungo la strada ancora per un po', forzando sull'austerità ai popoli e l'ossigeno alle banche, finché tutti i debiti non siano passati di mano...


Giovedì, il governatore della BCE Mario Draghi ha annunciato un programma di acquisto di bonds che in gran parte era già trapelato il giorno prima, vale a dire un nuovo programma di acquisto bond, le Outright Monetary Transactions (Operazioni Monetarie Definitive), o OMT. I rendimenti obbligazionari in Italia e in Spagna sono già scesi, e c'è stato un rally dei mercati azionari di tutto il mondo.

Ma quando si guardano i dettagli, l'entusiasmo sembra esagerato. Draghi sta implementando una versione migliorata del Securities Market Program, che aveva contenuto i rendimenti dei titoli dei paesi periferici solo temporaneamente. Come il manager di hedge fund Scott ha commentato via e-mail: “Non credo che sia altro che il SMP con maggiori condizionalità e clausola pari passu1. Ai mercati sembra che piaccia, però. " "Condizionalità" è il termine Eurocratese che sta a significare che
prima di ottenere qualcosa i paesi debitori devono accettare di indossare il particolare cilicio di austerità progettato per loro. "Secondo il comunicato stampa della BCE, il nuovo programma sarà ancora più rigido e severo del vecchio SMP (che viene terminato). La BCE richiede che i paesi non solo devono accettare "condizionalità rigorose ed effettive", ma anche che la banca centrale prenderà in considerazione le Operazioni Monetarie Definitive .. finché le condizionalità programmate saranno pienamente rispettate, e le terminerà una volta che i loro obiettivi siano raggiunti o quando vi sia una non conformità con l'aggiustamento macroeconomico o il programma preventivo.

05/09/12

Cesaratto: Replica a Wray - Parte 2

Seconda parte dell'intervento di Sergio Cesaratto in risposta a Randall Wray nel dibattito MMT/Eterodossi,  sull'origine della crisi dell'Eurozona.




"La UEM potrebbe facilmente autodistruggersi anche in assenza di deficit delle partite correnti " (Wray qui)

"
Le questioni commerciali all'interno della zona euro ... resteranno una fonte di stress economico e politico, anche con una soluzione completa dei problemi di liquidità ..." (Warren Mosler)

Nella parte 1 ho esaminato il punto di vista della MMT secondo il quale la piena sovranità monetaria è la chiave per le politiche di piena occupazione in tutti i paesi,
a condizione che quelli con problemi di partite correnti (CA) abbiano un accesso sicuro a fonti alternative di liquidità estera - cosa che non esiste in realtà. Ho anche esaminato l'affermazione della MMT che la zona euro (EZ) non può avere al suo interno problemi di bilancia dei pagamenti (BdP), a condizione che vi siano dei trasferimenti fiscali da un significativo bilancio federale sostenuto da un'autentica banca centrale europea (BC) - cosa che ancora una volta non esiste in realtà. In questo post si tornerà sulla negazione di Wray dell'origine della crisi dell'EZ come crisi di BdP. Sono d'accordo con Wray, Bell-Kelton e altri MMTs che in un'unione monetaria gli Stati locali sono parzialmente privati della politica di bilancio come strumento per sostenere la domanda aggregata [1] (senza dimenticare che anche in molti paesi con piena sovranità monetaria questo potere è comunque soggetto al vincolo esterno), e che il disegno istituzionale della UEM non è in grado di assicurare la piena occupazione e la conservazione del tradizionale stato sociale Europeo in un'area valutaria non-ottimale (non-OCA). Come Godley ha sottolineato nel 1991:

04/09/12

Il deficit di democrazia fa danni come il debito




Il debito pubblico, in questo momento storico, coinvolge in tutti i Paesi occidentali il problema della “democrazia”. Ai cittadini sconcertati e impauriti dalle continue e contraddittorie dichiarazioni e decisioni sul debito pubblico, sull'influenza che quello degli altri Paesi può avere sul nostro, sui comportamenti altalenanti dei mercati, si pone drammaticamente ora un problema ancor più grave e finora sottovalutato. 

Ovvero se debbano essere ridiscussi completamente la democrazia come sistema e i diritti dei cittadini, le loro disuguaglianze, le caratteristiche della società in cui sono destinati a vivere. Il debito pubblico è invece un problema che riguarda soprattutto i suoi creditori, i cui interessi molto spesso, e in questo frangente quasi mai, non coincidono con quelli dei cittadini. L'equilibrio tra debito e democrazia è peraltro assai difficilmente raggiungibile. Ed è per questa ragione che quando il mercato del debito diventa despota quell'equilibrio viene infranto, a tutto danno della stragrande maggioranza dei cittadini, ed a vantaggio di quell'uno o poco più per cento che “si mangia” quasi tutta la ricchezza nazionale.

02/09/12

Cesaratto: Replica a Randall Wray - Parte 1

Ecco tradotto in italiano l'intervento di Sergio Cesaratto in risposta a Randall Wray nel dibattito MMT/eterodossi, dove viene affrontato il punto se la piena sovranità monetaria sia condizione sufficiente per evitare le crisi di bilancia dei pagamenti.


"Il fatto che i singoli paesi non hanno più le loro valute e le banche centrali metteranno nuovi vincoli alla loro capacità di attuare politiche fiscali indipendenti. ... Ma ancora più inquietante è l'idea che con una moneta comune 'il problema della bilancia dei pagamenti' venga eliminato e, pertanto, che i singoli paesi siano sollevati dalla necessità di pagare le loro importazioni con le esportazioni. Al contrario: l'esistenza di una moneta comune rende un paese più direttamente dipendente dalla sua capacità di esportare, più di quanto non lo fosse prima ... ". Godley 1991

Ci sono due aspetti del dibattito che ha avuto luogo nelle ultime settimane (qui, qui, qui, e qui). Il primo riguarda principalmente il mio primo post e concerne la questione se la sovranità monetaria sia una condizione necessaria e sufficiente per qualsiasi paese per perseguire politiche di sviluppo e di piena occupazione; il secondo riguarda la crisi dell'Eurozona (EZ) che è stata oggetto del mio secondo post. Wray si concentra principalmente sul secondo tema, e io farò lo stesso. Nella parte 1 della mia risposta, però, mi soffermo brevemente sul primo aspetto che è in ogni caso preliminare e che comunque ci porterà a toccare i problemi dell'EZ. Le due questioni di cui ci occupiamo nella parte 1 saranno, rispettivamente, le seguenti: le preoccupazioni sulla bilancia dei pagamenti (BdP) sono irrilevanti per i paesi dotati di piena sovranità monetaria? Una unione monetaria può soffrire di problemi interni di bilancia dei pagamenti? La parte 2 sarà quindi dedicata alle spiegazioni di Wray della crisi dell'EZ.