09/04/11

Un'Occhiata alla Stampa Europea sul Rialzo dei Tassi della BCE

Da EuroIntelligence. com diamo un'occhiata a qualche giornale europeo sull'aumento dei tassi...chi ne vuole di più, chi lo ritiene un errore...
(Reuters -  Financial Times - El Pais - Frankfurter Allgemeine)

La notizia del rialzo dei tassi della BCE è entrata nelle prime pagine dei giornali in tutto il mondo. Tutti si sono affrettati a precisare che la decisione è stata controversa, ed hanno citato economisti che indicano il pericolo per i paesi periferici, soprattutto per i mercati immobiliari in Spagna e Irlanda. Infatti i tassi sui mutui risentono immediatamente delle variazioni in rialzo del tasso ufficiale di riferimento fissato dalla BCE. Se la BCE aumenta il tasso ufficiale che applica ai prestiti alle banche, queste aumenteranno il tasso interbancario cioè il tasso applicato ai prestiti tra banche. Ed è proprio questo tasso interbancario, chiamato Euribor, ad essere preso come riferimento per fissare i tassi sui mutui dei clienti.
Economisti intervistati da Reuters hanno previsto la prossima stretta per luglio, ancora di 25bp.

Reuters spiega perché la Fed non seguirà la BCE

La Reuters ha citato le ragioni per cui la Fed non seguirà la BCE - che poi si riducono sostanzialmente a quattro.
La prima è che mentre la BCE per proprio statuto si pone solo l'obiettivo di controllare l'inflazione, la Fed invece ha un doppio mandato, che include anche la lotta alla disoccupazione, raddoppiata dall'inizio della crisi negli Stati Uniti.
In secondo luogo, la Fed si concentra sulla core inflation, e cioè l'inflazione di fondo che non considera i prezzi dell'energia e delle materie prime, i quali non vengono presi in considerazione dalla Fed perché considerati troppo volatili e poco indicativi – e la core inflation per il momento non desta preoccupazioni; invece la BCE si pone l'obiettivo della inflazione headline, comprensiva di tutto.
Terzo, i meccanismi di trasmissione dei prezzi sui salari sono diversi in America: i sindacati europei avrebbero più potere contrattuale per pretendere aumenti salariali, e si sa che gli aumenti salariali innescherebbero la temuta spirale prezzi salari prezzi, facendo galoppare l'inflazione. Questo secondo gli economisti intervistati da Reuters è più probabile che accada in Europa piuttosto che negli USA.
Quarto, gli Stati Uniti hanno ancora paura del ripetersi della Grande Depressione.


Thomas Mayer sul Financial Times vuole altri aumenti dei tassi

Thomas Mayer, capo economista di Deutsche Bank, scrive nel Financial Times, che l'aumento dei tassi della BCE è arrivato appena in tempo, e deve essere seguito da una serie di moderati aumenti durante tutto l'anno. Mayer sostiene che la crescita della zona euro è vicina al massimo potenziale, che le stime che mostrano ancora un notevole gap rispetto al massimo possibile sono sbagliate. Che la rigidità dei salari e dei prezzi della zona euro la rendono particolarmente vulnerabile agli shock dei prezzi dell'energia, quindi bisogna fermamente controllarli con una stretta monetaria. Secondo Mayer la stretta dà anche un segnale ai paesi periferici sulla necessità di mantenere una politica fiscle rigorosa, a salvaguardia del valore della moneta unica

El Pais avverte che la BCE sta ripetendo l'errore del 2008


Juan Ignacio Crespo su El Pais, avverte che la BCE ha già sbagliato nel 2008, e ora può ripetere lo stesso errore. Infatti, oggi, la ripresa è ancora anemica, e può essere sorretta soltanto da programmi di stimolo di grandi dimensioni; d'altra parte, l'inflazione non rappresenta per ora un problema perché l'offerta di moneta sta aumentando al 2%, quindi in maniera contenuta; il mercato del lavoro è debole, e gli operai sono disposti ad accettare tagli salariali; l'euro è forte, e il potere d'acquisto è ridotto solo a causa dei prezzi del petrolio più elevati.


Faz.Net (Frankfurter Allgemeine) ritiene che la BCE non ha una strategia chiara

L'editore di La FAZ, l'economista euroscettico Holger Steltzner , spiega perché la BCE sta affrontando un compito impossibile, in Europa, che non può affrontare in modo adeguato con l' aumento dei tassi. Anche due o tre aumenti dei tassi come quelli di Giovedi non danneggerebbero l'economia tedesca, che è destinata a crescere di quasi il 3% quest'anno. D'altra parte invece aumenterebbero le difficoltà di rifinanziamento dei paesi periferici, ritardando la loro ripresa economica e rendendo ancora più difficile il risanamento del settore bancario fortemente scosso. Steltzner critica il fatto che Trichet non manifesta una strategia chiara su come condurre la politica monetaria in una zona euro con 17 economie divergenti. "Se politicamente questo può essere intelligente, dal punto di vista della politica monetaria però è rischioso", avverte. Steltzner critica in particolare il fatto che Trichet non spiega come la BCE intende uscire dal suo ruolo di salvatore di ultima istanza delle banche e degli Stati d'Europa.

4 commenti:

  1. L'unico che ha avuto un bricciolo di ragione, (ancora molto poco rispetto ai problemi monetari) nel testo sopra riportato, è l'economista euroscettico Holger Steltzner.
    Degli altri faccio queste osservazioni.
    La Reuters dice: "La prima è che mentre la BCE per proprio statuto si pone solo l'obiettivo di controllare l'inflazione"!!!!!
    Scusatemi, la B.C.E. ha altri fini, quello dell'inflazione è un paravento.
    Thomas Mayer, capo economista di Deutsche Bank, ringrazia di fatto la B.C.E. perchè la Germania essendo una nazione alla quale gli è stata cucita addosso in parte il sistema economico Europeo, ha ben donde di ringraziare...
    Noi e tutti i PIIGS, un po meno----- costo del denaro + caro = ulteriore depressione economica, ovvero ulteriore perdita di competività, se va bene, altrimenti "by-by" aziende nostrane... le quali fanno fagotto quelle che possono, le altre chiudono...
    Juan Ignacio Crespo su El Pais, se abbozza una critica, ci si adegua...Giusta la segnalazione di sviluppo a seguito di grandi investimenti ma, con quali soldi? viso che sono anche loro infognati alla grande, con una bolla grossa come una CASA? Altro debito?
    Juan prosegue; "perché l'offerta di moneta sta aumentando al 2%" ?????????????????????????
    Una chicca la parte riguardante: il mercato del lavoro è debole, e gli operai sono disposti ad accettare tagli salariali; l'euro è forte, e il potere d'acquisto è ridotto solo a causa dei prezzi del petrolio più elevati. Domanda ... solamente il petrolio o anche qualche cos'altro?
    Saluti e buona domenica.
    Orazio

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  2. Salve Orazio, questa è la carrellata delle reazioni sulla stampa! Così siamo messi...
    Quello che mi sembra strano a me è anche che dall'America abbiano una percezione dell'Europa ancora con un mercato del lavoro protetto e forte...mah!
    Comunque sulla crescita della moneta è così, ha ragione Juan, puoi dare un'occhiata alle statistiche di bankitalia:
    http://www.bancaditalia.it/eurosistema/comest/pubBCE/mb/2011/marzo/mb201103/andamenti_03_11.pdf
    Buona domenica anche a te.

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  3. A debito?
    Saluti
    Orazio

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